1963 - La svastica sul sole (Philip K. Dick)

Inviato da Salfior il Ven, 04/29/2022 - 10:33
Edizione
1963 – Washington (21º DisCon)
Opera
La svastica sul sole (The Man in the High Castle)
Descrizione opera

La svastica sul sole (The Man in the High Castle), ripubblicato anche come L'uomo nell'alto castello, è un romanzo ucronico di Philip K. Dick pubblicato nel 1962 e vincitore del Premio Hugo come miglior romanzo nel 1963.

In esso viene rappresentato un universo alternativo dominato principalmente dalla Germania nazista e dall'Impero giapponese a seguito di un'ipotetica vittoria dell'Asse nella seconda guerra mondiale, che rovescia quindi l'esito reale degli avvenimenti storici.

da https://it.wikipedia.org/wiki/La_svastica_sul_sole

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Autore
Philip K. Dick
Biografia
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Philip K. Dick, 1962 circa.

Philip K. Dick, all'anagrafe Philip Kindred Dick (Chicago, 16 dicembre 1928 – Santa Ana, 2 marzo 1982), è stato uno scrittore statunitense.

In vita noto perlopiù nell'ambito della fantascienza, la sua fama crebbe notevolmente presso la critica e il grande pubblico dopo la sua morte, in Patria così come in Europa (in Francia e in Italia negli anni ottanta divenne un vero e proprio scrittore di culto, anche in seguito al successo del film Blade Runner del 1982, liberamente tratto dal suo romanzo Il cacciatore di androidi), venendo dunque ampiamente rivalutato come un importante autore postmoderno, precursore della corrente artistico-letteraria dell'Avantpop. Gli sono stati dedicati molteplici studi critici che lo collocano ormai tra i classici della letteratura contemporanea.

Temi centrali dei suoi visionari racconti e romanzi, per molti aspetti antesignani delle atmosfere tipiche del cyberpunk, sono i molteplici processi manipolativi del tessuto sociale da parte delle strutture di potere, la simulazione e dissimulazione della realtà, la comune concezione del "falso", l'assuefazione alle sostanze stupefacenti - con annessi disturbi psichici da essa scaturitevi - e l'indefessa indagine gnostico-mistica del divino.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_K._Dick

Cover
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Candidati
Cover Titolo Autore Descrizione
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La spada di Aldones Marion Zimmer Bradley

Quando Lewis Alton torna sul pianeta Darkover, richiamato dal reggente del Dominio degli Alton, porta ancora con sé i segni del terribile scontro che l'ha mutilato e straziato, nell'anima e nel cuore, dopo la ribellione di Sharra (tutti eventi narrati ne L'erede di Hastur). Sul pianeta del Sole Rosso le cose stanno infatti precipitando e ha inizio una lotta sotterranea contro i terrestri, tanto che alcuni nobili Comyn vogliono usare il potere di Sharra (la dea del fuoco, il cui culto è proibito) per sconfiggerli.

Il giovane Lew, figlio di un darkovano e di una terrestre, si troverà così diviso fra le due fazioni in lotta. E dovrà ancora una volta affrontare gli spettri del suo passato, confrontarsi con il potere oscuro della dea Sharra a cui è rimasto incatenato, cercando l'aiuto di un dio che le sia superiore: Aldones, il Signore della Luce.


La spada di Aldones (The Sword of Aldones) è un romanzo del 1962 di fantascienza e fantasy scritto da Marion Zimmer Bradley, facente parte del ciclo di Darkover. Il romanzo fu finalista nel 1963 al Premio Hugo come miglior romanzo dell'anno. È il primo romanzo ad aver lanciato in tutto il mondo il successo della saga a cui appartiene.

Questo romanzo si può situare dopo gli eventi narrati nel volume L'erede di Hastur. È anche da considerarsi come il primo romanzo che Marion Zimmer Bradley scrisse su Darkover, tralasciando Le foreste di Darkover, che venne inizialmente pubblicato a puntate su di una rivista.

Il successivo in ordine cronologico è L'esilio di Sharra, romanzo che tuttavia Marion Zimmer Bradley sviluppò come riscrittura de La spada di Aldones, e quindi del tutto contemporaneo per eventi, personaggi e fatti a questo romanzo (del quale è da considerarsi come un ampliamento).

da https://it.wikipedia.org/wiki/La_spada_di_Aldones

polvere di luna
polvere di luna 2

 

Polvere di Luna Arthur C. Clarke

"Seguendo il drammatico 'montaggio' del bestseller di Clarke il lettore vedrà subito perché una grande Casa di produzione abbia già acquistato, a poche settimane dalla pubblicazione, i diritti cinematografici di questo Titanic del futuro." Così scriveva nel 1962 Carlo Fruttero, nel presentare al pubblico la sua prima scelta come curatore di "Urania". E poco importa che il mastodontico film non sia mai stato realizzato (pur se in questi tempi di kolossal effettistici, non è detta l'ultima parola...): il grande schermo è già qui, in queste pagine argentate dalla polvere che ricopre la luna, "né liquida né solida, un mare uniforme e infido dove si svolge la spaventosa avventura del battello Selene, mirabilmente narrata ora per ora da uno dei maestri della fantascienza moderna".

Fonte: Editore

Polvere di Luna è un romanzo di fantascienza scritto da Arthur C. Clarke, pubblicato nel 1961. È stato candidato al premio Hugo per il miglior romanzo nel 1963 e fu il primo romanzo di fantascienza a comparire nella collana Reader's Digest Condensed Books.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Polvere_di_Luna

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il piccolo popolo

 

Il piccolo popolo H. Beam Piper

Qual è il confine tra l'istinto e la ragione? Dove finisce l'animale, e dove comincia l'essere pensante? Come stabilire se gli abitanti di un lontano pianeta sono una mandria o un popolo? Può venire il giorno in cui ci troveremo a dibattere questi problemi, e c'è da sperare che sapremo risolverli come in questo romanzo, vivendo e lasciando vivere. E tanto peggio per chi non sarà d'accordo...

da http://www.mondourania.com/urania/u281-300/urania298.htm

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sylvab
sylvad
sylvae

 

Sylva Vercors

Nel 1924 un gentiluomo contadino inglese assistette a un miracolo: una volpe emerse da una siepe trasformata in una giovane donna. L'uomo accoglie l'animale e ne seguirà nei giorni a venire il cammino verso l'umanità: imparando a parlare, a pensare. Questa storia (1961), che riecheggia {Lady into Fox } dell'inglese David Garnett (1922), è una straordinaria storia d'amore tra un Pigmalione e la sua allieva.


Autore: Vercors

(Parigi 1902-91) scrittore francese. Si affermò nel 1942 con il racconto Il silenzio del mare (Le silence de la mer), ispirato al clima della resistenza antinazista e pubblicato clandestinamente: attraverso la figura di un ufficiale tedesco, disegnata con sottile psicologia, l’autore riproponeva i vincoli di una possibile fratellanza, ideale e culturale, tra Francia e Germania, suscitando le reazioni polemiche di alcuni intellettuali impegnati nella lotta partigiana, fra cui J.-P. Sartre, che condannò l’opera in un capitolo di Situazioni. Al tema della degradazione sociale e umana, causata dagli orrori della guerra, V. dedicò i romanzi Il cammino verso la stella (La marche à l’étoile, 1943, nt) e Le armi della notte (Les armes de la nuit, 1946), scrivendo poi altri testi di narrativa, saggistica e teatro sempre imperniati su una problematica morale ed esistenziale abbastanza vicina alle posizioni di A. Camus. Tuttavia egli non ritrovò più la felice immediatezza, lo stile sobrio e poetico della prima opera. Nel 1957 uscì il pamphlet P.P.C. Per prendere congedo (P.P.C. Pour prendre congé, nt), un addio, tra ironico e malinconico, al partito comunista, cui era stato legato per circa dodici anni. Qualche interesse suscitò anche il racconto Sylva (1961), un tentativo, sostanzialmente fallito, di rinnovamento formale. Nelle sue opere successive, alla produzione propriamente narrativa si aggiungono il saggio e la riflessione (Domande sulla vita ai signori biologi, Questions sur la vie à Messieurs les biologistes, 1975, nt; Ciò che credo, Ce que je crois, 1975, nt) e la ricostruzione storica, con il ciclo Cento anni di storia della Francia (Cent ans d’histoire de France, 3 voll., 1981-84, nt) e Anna Bolena (Anne Bolyen: les 40 mois qui ont fait l’Angleterre, 1985, nt).

da https://www.ibs.it/libri-vintage/autori/vercors