1959 - Guerra al grande nulla (James Blish)

Inviato da Salfior il Mer, 04/20/2022 - 18:51
Edizione
1959 – Detroit (17º Detention)
Opera
Guerra al grande nulla (A Case of Conscience)
Descrizione opera

"Siamo in presenza di un pianeta e di una popolazione sostenuti dal Supremo Nemico. E' un'immensa trappola tesa a tutti noi, a tutti gli uomini della Terra e fuori dalla Terra: la sola cosa che possiamo fare è respingerla, la sola cosa che possiamo dire è: Vade retro Satana."

A parlare così è il Padre Ruiz-Sanchez, gesuita, scienziato, esploratore spaziale, che nel pianeta Lithia e nei suoi troppo razionali, troppo morali, troppo sereni, troppo perfetti abitanti, vede all'improvviso una perfida e ironica creazione del Demonio.

Stimolante, audace, originale, come certe "utopie" di Sheckley, questo "thriller" teologico ha rinnovato il tema tradizionale dei nostri rapporti con gli extra-terrestri, ed è ormai considerato a buon diritto un testo fondamentale della fs. moderna.

da http://www.mondourania.com/urania/u461-480/urania474.htm

Autore
James Blish
Biografia
if
Copertina della rivista If (settembre 1953), che pubblicò la prima parte del romanzo di James Blish Guerra al grande nulla (A Case of Conscience)

James Blish (1921-1975), scrittore americano e figura particolare nel panorama fantascientifico: interessato nella teoria ciclica della storia di Oswald Spengler, nella musica romantica tedesca, nella poesia di Ezra Pound, nella teologia cristiana e nelle opere di Branch Cabell. E accanto a questi interessi umanistici, una educazione scientifica(biologo), rara negli autori di fantascienza del suo tempo.

Nel periodo di massima creatività, che va all'incirca dal 1949 al 1959, Blish con le sue opere contribuì alla definizione della produzione americana delle riviste: le più importanti a cui contribuì con opere che senza dubbio rientrano le migliori del suo periodo, sono Galaxy, The Magazine of Fantasy and Science Fiction, e If.

E' abbastanza incredibile che la maggior parte delle sue opere maggiori siano state scritte durante il tempo libero, svolgeva il lavoro di scrittore tecnico e un pubblicista. All'inizio degli anni '60, dopo aver deciso di diventare scrittore a tempo pieno e dopo essersi trasferito in Inghilterra, si estranea lentamente dal mondo della fantascienza senza riuscire a trovare un proprio campo al di fuori. Alcolismo e malattia contribuirono a distruggere la sua carriera che finì col limitarsi alla novellizzazione dei telefilm di Star Trek.

blish
James Blish

Sostanzialmente Blish è stato un grosso scrittore di narrativa breve: lo stesso The Seedling Stars (Il seme tra le stelle), che è uno dei suoi contributi più importanti alla fantascienza per il suo interessamento a temi biologici in un periodo in cui l'argomento era alquanto trascurato dalla fantascienza, altro non è che il frutto dell’unione di cinque racconti pubblicati in precedenza.. Uno dei suoi cicli più famosi, quello di "Cities in Flight" (Città Volanti), è formato da romanzi pubblicati in precedenza in forma frammentaria e A Case of Conscience (Guerra al grande nulla) che gli farà ottenere nel 1958 il premio Hugo è un'espansione di un racconto pubblicato cinque anni prima. Il ciclo di "Cities in Flight" è composto dalle opere Earthman, Come Home - They Shal Have Stars - The Triumph of Time - A Life for the Stars.

da http://www.zam.it/biografia_James_Blish

Altri link:

Cover
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Guerra al grande nulla
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a case of conscience
Candidati
Cover Titolo Autore Descrizione
the-enemy-stars

 

The Enemy Stars Poul Anderson

The Enemy Stars was originally published in Astounding Science Fiction under the title We Have Fed Our Sea__. That title refers to the first stanza of the second part of Rudyard Kipling’s poem “The Song of the Dead”, which Anderson quoted at the end of his story. The poem refers to the British sailors who have died at sea in their efforts to give England mastery of Earth’s oceans, and Anderson discerned an analogous sacrifice that will be made by Terrans in their efforts to reach the stars. “For that is our doom and our pride. We have fed our sea for a thousand years….”

The time is the 23rd century, and ships are crawling outward from Earth into the interstellar depths. It will take them centuries to reach even the nearest stars – but once they do, future travel will be instantaneous, because the ships carry matter transmitters that are not subject to the limitations of lightspeed. In the meantime, crews can flit back and forth between the ships and Earth, but until now their only purpose has been to stand watch. Until now. At last one ship has made contact with the stars…

[da http://andromedasf.altervista.org/i-premi-hugo-seconda-parte-1959-1966-volume-primo-1959-romanzi-e-racconti/]

incognita-uomo

 

Incognita uomo (Who?) Algis Budrys

Ben vengano i trattati fra Est e Ovest quando servono ad aumentare la distensione, ma non conviene farsi troppe illusioni in materia di segreti scientifici e militari. Supponiamo che in un laboratorio americano situato nei pressi di una frontiera da sempre considerata calda si verifichi un grave incidente, e che i primi a soccorrere i superstiti siano i sovietici. Supponiamo che l'unico superstite sia anche il più importante, il dottor Lucas Martino, il solo uomo al corrente al progetto K-88. E ora supponiamo che i sovietici restituiscano agli americani il dottor Martino dopo averlo di certo strappato alla morte... ma "ricostruito" con un viso e altre parti del corpo interamente di metallo. Se foste sovietici, restituireste lo stesso uomo? E se foste americani, credereste ai sovietici? Se infine foste il dottor Lucas Martino, come vi sentireste a stare nel mezzo?

[da http://www.mondourania.com/urania%20classici/uraniaclassici%20121-140/uraniaclassici135.htm]

La tuta spaziale

 

La tuta spaziale (Have Space Suit... Will Travel) Robert A. Heinlein

“Tutto incominciò quando vinsi una tuta spaziale”… I mostri vogliono conquistare lo spazio, ma le Tre Galassie vigilano operose e terribili. Anche la Terra sta per essere condannata! Riuscirà a salvarsi?

[da http://andromedasf.altervista.org/i-premi-hugo-seconda-parte-1959-1966-volume-primo-1959-romanzi-e-racconti/]

Anonima aldilà

 

Anonima aldilà (Immortality Delivered) Robert Sheckley

Le ingiustizie di questo mondo saranno infinite, ma non illudetevi che l'aldilà sia uno specchio di equità e candore. No, se vi chiamate Thomas Blaine e ripensate alle circostanze della vostra morte con l'imparzialità che merita un argomento così solenne, vi accorgerete che persino in quell'occasione hanno trovato il modo di fregarvi. Ma, se vi chiamate Thomas Blaine e vi trovate, in carne ed ossa, un passo oltre la fatale soglia, avete ancora la possibilità di giocare una mano e rovesciare le carte avverse. Attenzione, però: anche se condita di humour e delle scintillanti invenzioni di Robert Sheckley, è pur sempre una partita pericolosa, ricca di tranelli e insidie. Ed è l'ultima...

[da http://www.mondourania.com/urania%20classici/uraniaclassici%20181-200/uraniaclassici190.htm]

Altri link:


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Sheckley in the mid-1990s

Un profilo del grande Robert Sheckley, a cura di Giuseppe Lippi.

Nato nel 1928 a New York, comincia a scrivere negli anni Cinquanta e diviene in breve tempo una colonna della rivista “Galaxy” diretta da Horace Gold. La sua prima raccolta di racconti è Mai toccato da mani umane (Untouched by Human Hands, 1954, in “Urania collezione” n. 7) alla quale ne seguono altre, tutte pubblicate da “Urania”: Fantasma V, Giardiniere di uomini, Ma che pianeta mi hai fatto? e Il robot che sembrava me. Nel campo del romanzo ha spaziato dalla fantascienza al thriller e allo spionaggio, con opere memorabili come Anonima aldilà (1958), Scambio mentale (1960), Gli orrori di Omega (1960, in “Urania collezione” n. 34), L’agente X (1965) e Il difficile ritorno del signor Carmody (1968, storia del vincitore di un premio che, suo malgrado, viene precipitato tra i mondi di una galassia impazzita). Seguono Opzioni (1975), Dramocles: dramma intergalattico (1983) e Il matrimonio alchimistico di Aleister Crompton (1986). Dal suo racconto “La settima vittima” Elio Petri ha tratto il film La decima vittima con Marcello Mastroianni e Ursula Andress. Sheckley è morto nel 2005 lasciando numerosi inediti. La variante di Carmody cerca di colmare la lacuna, presentando anche al pubblico italiano il seguito de Il difficile ritrorno del signor Carmody (Dimension of Miracles Revisited) e, soprattutto, una scelta di racconti fra i molti da lui scritti negli ultimi anni. Uno Sheckley recente e per certi versi insospettabile, uno scrittore sempre a suo agio nel genere da lui portato a perfezione, la short story, e di cui questa raccolta (La variante di Carmody) può considerarsi una sorta di testamento spirituale rivolto al pubblico italiano che lo conosceva e stimava. G.L


lavdc
LA VARIANTE DI CARMODY, Urania 1537 (2008)

L’inimitabile gusto per il paradosso del compianto Robert Sheckley ci trasporta in una scorribanda attraverso i territori dell’assurdo. Su “Urania” di agosto un’antologia imperdibile di uno dei grandi maestri della fantascienza.

Ricordate cosa scrivevamo ai tempi del Difficile ritorno del signor Carmody? “Un ago nel pagliaio dell’universo: ecco come appare la Terra al signor Carmody, un uomo più o meno come tutti, che dal suo tranquillo mondo di impiegato si trova di colpo scaraventato nel cuore della galassia…” Ebbene, ora la miracolosa dimensione di Carmody torna in un romanzo inedito. Lo accompagna una ricca scelta di racconti tra i più recenti (e parimenti inediti) di quell’insuperato manipolatore di mondi che è Robert Sheckley. D’invenzione in invenzione, di meraviglia in meraviglia, per ritrovare un maestro intramontabile.